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Rivalutazione Criptovalute entro il 01.12.2025

La Legge di bilancio 2025 ha previsto, per i detentori di cripto-attività al 1° gennaio 2025, la possibilità di optare per la rideterminazione del costo fiscale delle loro attività versando un’imposta sostitutiva del 18%.  
Conseguentemente, con tale rivalutazione, i contribuenti possono modificare il valore fiscale delle cripto-attività, assumendo come base il valore di mercato al 1° gennaio 2025, anziché il prezzo di acquisto, al fine di ridurre il carico fiscale sulle plusvalenze future in caso di vendita.

Questa procedura può risultare utile per coloro che hanno acquistato criptovalute a prezzi bassi e che prevedono di venderle nel breve-medio termine. A tal proposito, va ricordato che la Legge di bilancio 2025 ha previsto:

  • l’aumento, dall’anno prossimo, dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri proventi derivanti dalle cripto-operazioni (dal 26 al 33%);
  • l’eliminazione, già dal 2025, della soglia di 2.000 euro, al di sotto della quale non vi erano obblighi dichiarativi.

NB. Il regime di affrancamento opzionale si applica a tutte le unità di una stessa cripto-attività detenuta. Ad esempio, se un investitore detiene 3 Bitcoin e decide di optare per l’affrancamento, deve applicare il regime a tutti i Bitcoin posseduti, non potendo selezionare una quantità parziale.

Per procedere all’affrancamento è necessario:

  • determinare il valore normale (valore prossimo a quello di mercato) delle criptoattività al 1° gennaio 2025;
  • calcolare l’imposta sostitutiva del 18% sul valore di riferimento;
  • versare l’imposta sostitutiva entro il 1° dicembre 2025 (in quanto il 30 novembre cade di domenica), ovvero scegliere il pagamento dilazionato in 3 rate annuali di pari importo applicando un tasso di interesse del 3% annuo sulle rate successive alla prima.

La rivalutazione onerosa non consente il realizzo di minusvalenze utilizzabili.

Inoltre, ricordiamo che ai fini dichiarativi è necessario:

  • all’interno del quadro RW, segnalare le attività detenute all’estero (compresi wallet ed exchange);
  • all’interno del quadro RT, inserire l’imposta sostitutiva versata per la rivalutazione.

Infine, la rivalutazione delle criptovalute può rivelarsi utile qualora i contribuenti abbiano intenzione di liquidare assets che potrebbero generare plusvalenze importanti. La rivalutazione delle criptovalute all’1.1.2025 potrebbe, infatti, mitigare l’effetto dell’aliquota del 33% applicata alle plusvalenze.

Lo Studio resta a disposizione per chiarimenti.